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È sempre più difficile capirci qualcosa


31.01.2024

Ai tempi della prima repubblica la politica italiana era semplice. A sinistra c’era il PCI. Voleva la lotta di classe: togliere i soldi ai ricchi per darli ai poveri. La bandiera era quella rossa con la falce e martello, che per puro caso era la stessa dell’URSS. Ai comizi si cantava bandiera rossa  e alla fine dei comizi c’era in sottofondo l’Internazionale. Solo la musica perché le parole non le conosceva nessuno. Al centro c’era la DC. Voleva mantenere le cose come erano, magari  con qualche piccolo aggiornamento. La bandiera era lo scudo crociato. Ai comizi musica non ce n’era quasi perché non si sarebbe saputo cosa suonare. Nella DC c’era di tutto: cattolici,  monarchici, catto comunisti, ex fascisti e liberali.  Si diceva che avesse un inno: “Bianco Fiore simbol d’amore”, ma ai comizi non l’ho mai sentito. A destra c’era il MSI. La bandiera era la fiamma degli arditi, voleva un ‘Italia più maschia, più moderna  e anche un po’ più nera . Ai comizi suonava Fratelli d’Italia che all’epoca era considerato un inno quasi fascista.

Con la seconda repubblica sono  rimaste solo la destra e la sinistra. Bandiere non ce n’è più. Sono i nomi e cognomi dei capi partito. La musica  è presa a casaccio, sovente canzonette commerciali . L’idea di fondo non si capisce. La sinistra, che si suppone sia ancora anticapitalista e in difesa del proletariato, ha regalato al 10% della popolazione italiana, certamente tra i più ricchi,  una casa nuova. Il famoso superbonus per il quale ciascun italiano, inclusi i neonati e i nullatenenti , deve pagare  più di 2000 euro a testa. La lotta di classe al contrario: tassare i poveri per dare ai ricchi. La destra, che dopo la mutazione  berlusconiana, si suppone liberale e liberista, contro i lacci e lacciuoli all’economia e per il libero mercato ,  difende con le unghie e i denti il monopolio di tassisti, ambulanti e balneari  che oramai esercitano quelle professioni concesse solo a loro, pare  per diritto divino. Alla faccia della concorrenza. Uno comincia a provare una certa simpatia per i neo borbonici che almeno sono rimasti fedeli al loro programma: la restaurazione della monarchia assoluta dei Borboni da Frosinone in giù.  

Però recentemente anche loro tentennano. E’ di questi giorni l’annuncio di vigorose proteste da parte degli amministratori del meridione contro la proposta di legge per l’autonomia differenziata delle Regioni. Protestano perché è in pericolo l’Unità Nazionale. Per una volta possono aver ragione. Ma  il Regno delle due Sicilie dove lo mettiamo?


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