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Dietro la Foto


19.04.2025

Dietro la Foto (ovvero della difesa dei valori in cui si crede).
Riordinando vecchie carte si trovano cose interessanti!

Riordinando vecchie carte si trovano cose interessanti!

 Foto Vincenzo Sturniolo - Ugo La Malfa, Luigi Fulci
Foto Vincenzo Sturniolo - Ugo La Malfa, Luigi Fulci

Nel 1976, mio padre, il Prof. Avv. Luigi Fulci, insieme all’Ing. Nino Valore, il Rag. Ferdinando Zappalà e Il Sig. Gaetano Giacoppello lasciano il Partito Repubblicano Italiano, sezione di Messina, in segno di ferma protesta verso la decisione di Ugo La Malfa, allora Segretario nazionale del partito, di sostenere Aristide Gunnella in Sicilia.

La Malfa, eletto sia a Palermo (lista Gunnella) sia a Catania (lista Bandiera), pur essendo palermitano opta per Catania e fa sì che Aristide Gunnella entri alla Camera dei deputati, lasciando a terra il vecchio repubblicano Bandiera.

Nel 1971, aveva già fatto scalpore una lettera firmata da Gunnella con cui disponeva l'assunzione del boss mafioso Giuseppe Di Cristina (poi arrestato per omicidio) come tesoriere in una delle compagnie facenti capo all’Ente Minerario Siciliano, la So.Chi.Mi.Si. (Società Chimica Mineraria Siciliana), di cui Gunnella era consigliere delegato¹.

Mio padre è stato un repubblicano della prima era, a soli venti anni, pur non potendo votare, si era enormemente impegnato a favore della forma di Governo repubblicana nella campagna referendaria del 2 giugno 1946, ed è stato membro del partito repubblicano da sempre. La scelta di La Malfa non poteva essere accettata, da siciliano, da giurista, da cittadino e da repubblicano.

Al XXXII congresso nazionale del PRI (Genova, 27 febbraio - 2 marzo 1975), si svolse un conflitto drammatico fra La Malfa e il collegio dei probiviri per la questione di Gunnella, accusato di condurre una politica clientelare e di intrattenere rapporti compromettenti in Sicilia: La Malfa lo difese e il 68% del congresso si schiera con lui. A conclusione dei lavori, tuttavia, La Malfa preferisce lasciare la segreteria a Biasini e diventare presidente del partito².

La scelta di La Malfa non poteva essere accettata, da siciliano, da giurista, da cittadino e da repubblicano mio padre lascia il PRI.

Nel 1980, Gunnella è ancora l’uomo forte de PRI³ siciliano e vicesegretario nazionale e si oppone a Ugo La Malfa che, avendo avviato una campagna di moralizzazione del PRI , lo costringe alle dimissioni dal partito nel 1991⁴.

Sempre nel 1991, quando Paolo Borsellino ottiene l’autorizzazione a procedere nei confronti di Gunnella per associazione mafiosa, autorizzazione già richiesta nel 1989⁵.

Ed è in quell’anno, che i “Cinque ritorni nel PRI, dopo l’abbandono del 1976” fanno notizia a Messina e in Sicilia; ci sono voluti 15 anni, meglio tardi che mai!

Nel 1993 Gunnella fu condannato a due anni di reclusione per voto di scambio. Sempre nel 1993, fu condannato per corruzione, con condanna successivamente dichiarata come prescritta dalla Corte di Cassazione.


  1. wikipedia.org/wiki/Aristide_Gunnella
  2. ww.treccani.it/enciclopedia/ugo-la-malfa
  3. it.wikipedia.org/wiki/Aristide_Gunnella
  4. www.radioradicale.it/scheda/40141/pri-le-dimissioni-di-aristide-gunnella-dal-partito
  5. legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stampati/pdf/004_219001.pdf e legislature.camera.it/dati/leg10/lavori/stampati/pdf/004_106001.pdf


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